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Seveso Expo 2015: l'uomo vive sulle nuvole.

<< Papàpapà, cos'è Expo 2015? >>

<< Mmm... vediamo... E' come se a papà dessero un milione di euro da spendere, ma solo per ristrutturare la casa, e li usasse quasi tutti per rendere bello il salotto >>

<< Perchè solo il salotto? >>

<< Perchè quando invitiamo qualcuno, lo ospitiamo in salotto. E' lì che sta. Non importa se le tubature continueranno a perdere, se le altre stanze resteranno uguali, con le crepe sui muri. L'importante è avere qualche quadro di Van Gogh da mostrare appeso al muro >>

<< Ma faresti davvero così, papà? >>

<< Ma no, papà non è così scemo >>


emulazióne s. f. [dal lat. aemulatio -onis]. – Desiderio e ricerca di imitare, eguagliare o superare altri in qualche cosa, e spec. in comportamenti e qualità particolarmente meritorî


Lo spirito di emulazione. Malattia diffusissima, contagiosa. In Italia è presente ovunque: nei discorsi, nei comizi, nei fatti, nella vita di tutti i giorni.

<< Dobbiamo fare come gli "altri" >> << "Loro" lo fanno, lo dobbiamo fare anche noi >>

"Gli altri" - "loro". La Germania, l'Europa, il Mondo, L'Universo. Dobbiamo fare come "loro". L'Italia è, tra le tante cose, un Paese di emulatori, invidiosi e, di conseguenza, di ignoranti.

Per fortuna, non tutti gli italiani lo sono. Per sfortuna, si deve essere ignoranti per avere potere decisionale.


Milano è stata scelta per Expo 2015. Bene, cos'è Expo 2015?

"Expo 2015 è un'Esposizione Universale con caratteristiche assolutamente inedite e innovative"

Questa è la definizione che troviamo sul sito ufficiale di Expo 2015. Esposizione Universale. Maiuscole. Il tema sarà: Nutrire il pianeta; Energia per la vita.

Nutrire. Energia. Maiuscole anche qui.

Questo tema vuole includere tutto ciò che riguarda l'alimentazione, dal problema della mancanza di cibo in alcune zone del mondo a quello dell'educazione alimentare, fino alle tematiche legate agli OGM.

Tutto molto bello. Tutto molto "Universale".

Ora provate ad immaginare una persona attenta e sensibile all'alimentazione, che vuole educare, essere da esempio ma che si piscia addosso se beve due bicchieri d'acqua; ma non se la fa addosso perchè affetta da un grave caso di enuresi; è che, per pigrizia, preferisce farsela addosso, tanto esistono i pannoloni, che magari non si notano sotto un paio di jeans Armani.

Ecco, questa persona si chiama Milano Expo 2015.


In questi giorni il Seveso (non il Mississippi, la Senna o il Tamigi - i fiumi degli "altri" -) è saltato fuori, allagando quartieri, bloccando strade, metropolitane. Non è la prima volta. Ormai è una consuetudine. Ma chissenefrega di chi a Milano ci VIVE.

L'importante è che, per l'Expo, ci siano i grattacieli nuovi, storti ("il più alto d'Italia") che non c'entrano un cazzo con il DNA di Milano, città cresciuta sui navigli, affascinante nella sua bassezza che mostrava la Madonnina, il Castello, i campanili, le mura. Poi col tempo sono comparse le prime Torri: Breda, Velasca, Galfa, Pirelli, FS. Già troppe, per i miei gusti, seppur tollerabili.

Ma modernità, potere economico=altezza=soldi=grattacieli. Sono le nuvole. I grattacieli fanno figo, li hanno "gli altri", quindi li deve avere anche Milano. Quindi barcate di milioni di euro per realizzare Citylifesalcazzo, mentre la città ha ancora uno scarso servizio di trasporti (molte zone della città male servite dai mezzi pubblici), molte strade sono da rifare e non saranno rifatte, troppo poche ancora le aree verdi e i parchi ("loro", "gli altri" ne hanno molte più di noi, sveglia), ci sono case (soprattutto ALER, in zona Baggio, Lorenteggio ecc.) che letteralmente si sbriciolano, ci sono stazioni della metropolitana Linea M1 con i soffitti che gocciolano appena piove mezza giornata, ci sono stazioni ferroviarie di ingresso in città con tettoie bucate e prive di distributori automatici.

Potrei andare avanti, ma mi fermo qui.

Non sono abbastanza invidioso, abbastanza emulatore. Sono solo una persona che a Milano ci VIVE.

Forse devo imparare a capire come funziona: il vero visitatore/turista è quello che rimane colpito dal grande palazzo, dal grande grattacielo. La cosa importante è alzare la testa e fare tante belle fotine ai grattacieli stile USA, mentre si cammina pestando merde sui marciapiedi (metafora, ma non troppo).

Renzo Piano parla di "Aringhe rosse", ossia il costruire grattacieli e opere con lo scopo di distrarre le persone da ciò che c'è attorno.

Qualcuno ha voluto così. Milano sarà grattacielizzata. Lo è già. Sempre qualcuno mi dovrà pero' dire cosa se ne farà la Sciùra Maria, una volta finito Expo 2015, di CityLifesalcazzo, della Torre Isozaki, della Torre Hadid, della Torre Libeskind, della Torre Fanculo eccetera. Qualche selfie da postare su facebook o instagram, ecco cosa se ne farà un milanese che a Milano ci VIVE.

Tutto molto "Universale", in effetti. Nel senso che l'uomo, ancora una volta, ha voluto avvicinarsi al cielo, alle nuvole, all'universo.

A guardarlo bene, esteticamente, il nuovo figo Skyline milanese sembra una crosta cicatrizzata male su un braccio glabro. Potrebbe uscire del pus da un momento all'altro.

Erezioni di cemento. Perchè più una cosa è grande, più "funziona".

Si sa, l'uomo è traumatizzato dal concetto di "dimensioni". La quantità, prima di tutto la quantità. I cm. Rocco Siffredi. L'importante è non averlo piccolo. La qualità è roba da Chef.

Meglio spendere montagne di milioni per mettere qua e là (e nemmeno tanto bene) qualche grattacielo "Universale", piuttosto che spenderle per chi ci dovrebbe VIVERE, sotto quei grattacieli. Nel frattempo, bastano tre giorni di pioggia che lo zio Seveso mette sotto scacco mezza metropoli.

Tanto chissenefrega: i visitatori, gli ospiti, si siederanno solamente in salotto, alzeranno la testa e diranno: "Wow, che bello... un Van Gogh in casa!". Le altre stanze saranno chiuse a chiave e problema risolto.

Ora Milano è superdotata, per la gioia di tanti maschietti imprenditori, incravattati, immobiliaristi, politicanti; ma continuerà a non saper parlare a una donna.

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