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Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, di Roy Lewis.


Avevo letto diverse recensioni e commenti riguardo a questo romanzo scritto l giornalista inglese Roy Lewis e pubblicato nel 1960.

Spesso veniva descritto dai lettori come uno dei romanzi più divertenti in assoluto, se non il più divertente.

Incuriosito da così tanta considerazione, ho deciso di leggerlo.

Il romanzo è ambientato in Uganda, nel Plesitocene, e narra la storia di una famiglia di cavernicoli.

Il protagonista è Edward, padre della voce narrante Ernest e colui che promuove e sostiene l'importanza della scoperta, del nuovo, dell'innovazione, tutto ciò che è fondamentale per l'evoluzione e la crescita dell'uomo.

Tra le varie invenzioni di padre Edward vi sono il fuoco, il cucinare la carne, la promozione dell'arte attraverso la pittura (abilità mostratagli da uno dei suoi figli).

Il padre Edward ha una visione comunitaria oltre che innovativa: vuole che tutte le scoperte dell'uomo vengano condivise e trasmesse agli uomini che non le conoscono. Questo creerà discussioni all'interno della famiglia.

"Vi ripeto che l'uomo scimmia ha un solo dovere: andare avabti...verso l'umanità, la storia, la civiltà. Fin da stasera, quindi, impegnamoci..."

Si puo' condividere la scoperta del fuoco, ad esempio, a uomini che il fuoco non lo conoscono e non lo saprebbero gestire?

Per Ernest, ad esempio, sarebbe troppo pericoloso; per Edward invece "impareranno".

Ma la scoperta di qualcosa di nuovo e importante porta solamente grandi vantaggi o trascina dietro di sè anche svantaggi di vario tipo? Credo sia questo il messaggio e l'interrogativo che ci pone questo romanzo.

Ma torniamo alla comicità del testo.

Anche nella presentazione del libro(ed. Adelphi), Terry Pratchett scrive che il celebre biologo e naturalista Thèodore Monod rise talmente tanto leggendolo che cadde dal cammello nel bel mezzo del Sahara.

Ma fa così veramente così tanto ridere?

L'unico momento della lettura che mi ha davvero divertito è stato quando i tre fratelli vanno a caccia di donne per catturare quella che diventerà la loro futura moglie. (si tratta di una decina di pagine)

"... e proprio in quel momento Petronilla mi è passata davanti. Sono saltato su e l'ho stordita con un colpo di clava. Ho fatto bene, no?"

Ho riso e sorriso molto di più leggendo molti altri romanzi, ad esempio Libera Nos A Malo, I tre moschettieri, i libri di John Fante, di Mark Twain e diversi altri.

Insomma, un libro leggero, piacevole e simpatico, ma forse un po' sopravvalutato.

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