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Spiaggia di Recco (racconto breve)


Spiaggia di Recco. Vicino a me, una coppia. Avranno massimo quarant'anni. Lei gesticola e gli parla da diversi minuti, lui è immerso nella Gazzetta, da diversi minuti; perciò decido di mettere in pausa l'Ipod. << ...che le ha detto così, capito? Io non so più cosa dirle. Stasera la chiamo.>> Lui legge la Gazzetta. Lei prende il cellulare e inizia a leggere: << Ecco, infatti. Ha scritto che mi chiama lei. Io non so cosa dirle,eh. >> Lui legge la Gazzetta. << Ah, dobbiamo andare da mia mamma, domani. Dobbiamo ricordarci di portarle la piantina, capito?>> Lui legge la Gazzetta. <<Oh, ma mi stai ascoltando? ?>> gli dice, staccando gli occhi dal cellulare. <<Eh>> risponde lui, senza staccare gli occhi dalla Gazzetta. << Va beh va, vado a farmi un bagno. Che è meglio >> gli dice, gettando il cellulare sulla borsa. <<Eh???>> fa lui, staccando finalmente gli occhi dalla Gazzetta. Ma è ormai troppo tardi. Lei se n'è già andata. Lui si accorge che io lo sto guardando. <<Sai dirmi cosa ha detto?>> mi chiede, calmo come un lago. <<Che andava a farsi un bagno, che è meglio.>> << E prima? >> << Che dovete andare da sua mamma e....>> << E poi?>> << Che dovete ricordarvi le... >> <<Sì, e poi?>> << Mi pare parlasse di una, che deve chiamare e...>> Mi fa segno con la mano di fermarmi. Sono sicuro sapesse già tutto. Allunga il collo e la cerca con lo sguardo. Mi volto e la guardo anche io. Lei ha i piedi nell'acqua, posa da Duce, guarda il mare. Io e lui torniamo a guardarci. << Ma io non ce la faccio ad ascoltarla sempre>> mi fa, calmo come un lago, scuotendo leggermente la Gazzetta. <<Ti capisco. Ti capisco benissimo. >> Decidiamo, senza dircelo, di non abbracciarci. Chiude il giornale e si alza. Nota il mio tatuaggio. <<Mi ricorda la maglietta dell' Inter, di qualche anno fa. >> <<Sì, lo stemma è quello.>>

È in piedi, si mette le mani sui fianchi, si volta ancora verso di lei. <<Speriamo non vendano Icardi.>> <<Lo spero anche io.>> Gli chiederei: "Queste cose te le ha già dette dieci volte, vero?",ma non lo faccio, so già la risposta. Ci sorridiamo, poi lui si incammina. Va da lei, calmo come un lago. Sono sicuro che troverà le parole giuste. Anzi, le ha già in testa. Perché essere uomini mica è facile come sembra. Sei continuamente, costantemente messo alla prova. Devi rimediare, recuperare, aggiustare, chiarire, assecondare, mantenere. Tutte cose difficili, molto difficili, se non sei bravo. Devi essere abile, scaltro, sveglio ; altrimenti lei, in posa da Duce che guarda il mare, ti mangia, ti disintegra, ti fa a polpette. La perdi. Ora sono entrambi con i piedi nell'acqua. L'ha già fatta sorridere. Allora capisci che per affrontare le onde del mare devi essere calmo come un lago.


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